Come uscire dall’anoressia? La psicoterapia cognitivo comportamentale si occupa della cura dei disturbi alimentari anoressia nervosa e bulimia nervosa. Come? Aiutando il paziente a riconoscere e ad interrompere gli specifici processi cognitivi ed i comportamenti che rappresentano la base del disturbo alimentare.
Alla base dell’intervento psicoterapeutico vi è l’evidenza che il disturbo pone le sue radici in problematiche quali:
Mentre una persona che non soffre di anoressia giudica sé stessa in base alle proprie prestazioni percepite in vari ambiti della sua vita quotidiana, al contrario una persona affetta da questo specifico disturbo alimentare tende a valutarsi solo in base al proprio peso corporeo, alla forma del suo corpo e soprattutto alla propria capacità di controllarli. Unitamente a questi sintomi si presenta tipicamente una marcata carenza di autostima.
Tali convinzioni patologiche sono alla base della manifestazione dei sintomi tipici dell’anoressia, ovvero della comparsa del desiderio di raggiungere e mantenere un peso molto basso, l’impegno ferreo nel seguire una dieta restrittiva, la determinazione nel fare esercizio fisico eccessivo e compulsivo; a ciò si aggiunge di frequente anche il vomito autoindotto e l’uso improprio di lassativi e di diuretici.
Per uscire dall’anoressia occorre pertanto che un adeguato percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale aiuti il paziente ad agire sulle cause scatenanti dei sintomi del disturbo alimentare. Bisogna contrastare soprattutto la bassa autostima dei pazienti, le loro difficoltà interpersonali e la tendenza al perfezionismo clinico.
In che modo? Nel percorso di cura la psicoterapia cognitivo comportamentale utilizza diverse strategie e procedure terapeutiche sequenziali finalizzate ad affrontare la specifica psicopatologia presentata.
Spetta al terapeuta valutare attentamente la gravità del disturbo alimentare e stilare un piano terapeutico ad hoc per ciascun paziente in base ai sintomi presentati, alla sua storia personale ed alle attuali condizioni cliniche.
Cosa prevede la terapia? In primis psicoterapeuta e paziente devono creare una squadra unita e coesa decisa a combattere insieme per un obiettivo comune, ovvero contrastare l’impulso a seguire i sintomi dell’anoressia.
Successivamente, in base alla gravità della psicopatologia presentata, il trattamento psicoterapeutico prevede varie fasi. Ciascuna di esse persegue un obiettivo specifico che viene condiviso sia dallo psicoterapeuta che dal paziente.
Quali e quante sono le fasi della psicoterapia cognitiva comportamentale?
Per uscire dall’anoressia vi è la necessità di una solida alleanza e di un’attiva collaborazione tra paziente e terapeuta. Occorre che il paziente:
Diviene inoltre altrettanto necessario che i familiari siano consapevoli di alcuni sintomi tipici nei pazienti affetti da anoressia, in quanto è molto frequente una iniziale negazione del problema. Per questo ed altri motivi risulta necessario che, soprattutto nella prima fase del percorso terapeutico, i familiari possiedano o acquisiscano il più possibile una chiara consapevolezza delle difficoltà presenti. Oltre a questo i familiari:
Al contrario i familiari del paziente devono:
Per un aiuto concreto potete rivolgervi alla psicologa a Padova Dott.ssa Mariangela Gaudio, specializzata in disturbi alimentari.