Cosa si intende per disturbo ossessivo compulsivo da relazione? In questa specifica tipologia di disturbo ossessivo, i pensieri, le immagini mentali o gli impulsi ricorrenti che creano allarme nella persona, costringendola a mettere in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali, riguardano prevalentemente la relazione o il partner. Per comprendere meglio la natura di tale disturbo e disinnescare i meccanismi scatenanti, in fase di valutazione psicodiagnostica, si effettua solitamente una distinzione molto importante.
Il disturbo ossessivo compulsivo da relazione può presentarsi in due forme differenti:
Cosa comporta il disturbo ossessivo compulsivo relationship centered? Come si manifesta e come lo si riconosce? Il paziente è ossessionato da dubbi e preoccupazioni relative:
Le domande che ricorrono nella testa del paziente, tanto da ossessionarlo, sono, ad esempio: “è questa la relazione giusta per me, sto bene con lui/lei?”, ma anche: “lo amo davvero, mi ama davvero”.
Analizzando ossessioni e compulsioni alla base delle due tipologie del disturbo ossessivo compulsivo da relazione, si evince come non esistano differenze di contenuto tra le ossessioni cliniche, che si evidenziano nelle persone affette da tale forma di psicopatologia, e i pensieri intrusivi di comune riscontro.
Può succedere a chiunque di nutrire dubbi e paure, in ambito relazionale, sui propri sentimenti e su quelli del partner.
Vi sono però importanti differenze quantitative. Nelle persone che soffrono di disturbo ossessivo compulsivo, a causa della presenza di specifici meccanismi mentali disfunzionali, la frequenza di determinati pensieri è notevolmente superiore e, pertanto, estremamente disturbante.
Ossessioni e compulsioni persistono per periodi di tempo più lunghi e creano maggiore disagio.
Nel secondo caso, quello riguardante il disturbo ossessivo compulsivo da relazione focalizzato sul partner, il paziente è ossessionato da:
I pensieri ossessivi riguardano dunque, ad esempio, una parte del corpo della persona amata, il fatto che questa abbia successo nella vita o sia più o meno intelligente. L’ossessione scaturisce da pensieri come: “Non è abbastanza intelligente per me, non è abbastanza stabile, non è abbastanza alto”.
Diversi studi scientifici hanno dimostrato come le due forme di DOC possano essere spesso presenti contemporaneamente, alimentandosi reciprocamente. Per questo motivo tra i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo da relazione possiamo trovare un’ampia gamma di compulsioni come:
In altri casi il paziente tenta di neutralizzare le ossessioni oppure attua un evitamento di quelle situazioni che potrebbero innescare le ossessioni. Il paziente si accorge presto che le compulsioni alleviano l’ansia del soggetto solo nel breve periodo. A distanza di poco i sintomi ritornano a presentarsi in maniera acuta.
Risulta pertanto chiaro come i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo da relazione possano diventare molto invalidanti. A soffrire non è solo la persona che ne è affetta, ma anche l’altra persona che viene costretta a sopportare estenuanti richieste di rassicurazione e costanti rimuginazioni. Le conseguenze del disturbo del paziente, pertanto, si ripercuotono su chi gli sta attorno e la continua pressione esercitata dal paziente al fine di ottenere rassicurazioni diventa fonte di frequenti conflitti relazionali.
Le difficoltà degenerano inoltre a causa dell’adeguamento del partner ai rituali compulsivi ed a causa dell’evitamento delle situazioni di innesco delle ossessioni; ciò contribuisce all’esacerbazione dei sintomi e genera un vissuto di esasperazione nella persona coinvolta.
Alla base del disturbo ossessivo compulsivo da relazione sono stati riscontrati aspetti problematici quali:
Per il disturbo ossessivo compulsivo da relazione contattare la psicologa psicoterapeuta a Padova Dott.ssa Mariangela Gaudio.