I pensieri ossessivi risultano patologici in quanto sono pervasivi ed influiscono marcatamente sulla qualità di vita del soggetto, limitando e influenzando i suoi comportamenti. I pensieri ossessivi sono sintomatici del cosiddetto disturbo ossessivo compulsivo (DOC): tali pensieri appaiono al di fuori del controllo della persona e la obbligano ad attuare comportamenti compulsivi per prevenire possibili situazioni di pericolo. In tali circostanze è necessario ricercare l’intervento specialistico di uno psicologo.
Chi soffre di pensieri ossessivi si sente sopraffatto da impulsi o immagini mentali ricorrenti, intrusivi, persistenti ed egodistonici. La persona che soffre di questo tipo di disturbo non riesce a fermare il fiume di pensieri ossessivi nella sua mente, nonostante provi a ignorarli, sopprimerli o neutralizzarli. I pensieri ossessivi causano notevole dispendio di tempo e determinano un grave malessere generale.
Secondo vari studi effettuati in ambito clinico esistono varie tipologie di Disturbo ossessivo compulsivo, tra cui:
Capire quali sono le cause principali dei pensieri ossessivi è il primo passo per affrontarli. La radice di questo disturbo dipende da diversi fattori genetici e ambientali. Tra le esperienze che possono contribuire allo sviluppo dei pensieri ossessivi ci sono:
Le persone che tendono a sviluppare maggiormente pensieri ossessivi risultano essere più sensibili alle espressioni di disprezzo e mostrano disagio emotivo, drammaticamente intenso, quando qualcuno palesa forte disappunto. Chi soffre di pensieri ossessivi prova, inoltre, un forte senso di colpa e paura di essere giudicato negativamente, a causa di una propria mancanza.
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Spesso i pensieri ossessivi generano una serie di conseguenze che influenzano negativamente la vita di chi ne soffre. Tra queste si rileva l’isolamento sociale impostio dal Disturbo Ossessivo Compulsivo, al fine di prevenire l’insorgere delle ossessioni. Questi comportamenti costringono la persona a rinunciare o a ridurre notevolmente determinate situazioni, compromettendo gravemente il funzionamento sociale, lavorativo e la qualità della vita nel suo complesso.
Tale quadro sintomatologico risulta spesso aggravato da un calo nel tono dell’umore e dalla sintomatologia depressiva, che conduce ad abbandonare o ridurre notevolmente gli impegni quotidiani e le attività piacevoli consuete. Così facendo la persona perviene a diminuire notevolmente la possibilità di distrarsi e di sperimentare un seppur breve stato mentale positivo e si intrappola sempre più nei pensieri ossessivi.
I pensieri ossessivi possono essere affrontati efficacemente attraverso un percorso psicoterapeutico cognitivo comportamentale. La psicoterapia risulta uno strumento efficace nell’imparare a gestire il circolo vizioso dei pensieri ossessivi. Alla base di una cura di successo è necessaria una solida motivazione e collaborazione da parte del paziente.
In alcuni casi la psicoterapia necessita di essere affiancata da una terapia farmacologica, generalmente incentrata sull’assunzione di psicofarmaci antidepressivi SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina).