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Assertività, autostima, critiche manipolative


Difendere l'autostima: gestire i conflitti interpersonali e le critiche manipolative

Autostima, assertività, critiche manipolative

Come precedentente esplicitato (si rimanda alla lettura dell’articolo “Autostima”), l’autostima (la valutazione di sé) rappresenta l’immagine complessiva che la persona ha di sé, e comprende la soddisfazione di sé, la consapevolezza del proprio valore e la fiducia nella propria capacità di svolgere un determinato compito.
Spesso succede di trovarsi in situazioni in cui familiari, amici, datori di lavoro, colleghi, insegnanti utilizzano, volontariamente oppure inconsapevolmente, parole che tendono a far sentire ingiustamente la persona che le riceve come ‘sbagliata’, ‘inadeguata’, ‘non capace’, ‘ingrata’, etc.
In alcuni casi ci si trova di fronte ad autentiche critiche manipolative, ovvero critiche che, mediante l’esagerazione o la generalizzazione di un eventuale errore della persona a cui sono rivolte, hanno l’obiettivo di indurre senso di colpa, di inferiorità, di incompetenza, vergogna, insicurezza, ansia in chi le riceve.
Le critiche manipolative possono creare un effetto negativo profondo e duraturo nell’autostima e, anche a distanza di anni, influire sulla percezione di sé e sulle modalità di reazione agli eventi.

La manipolazione emotiva rappresenta una forma di subdola violenza psicologica, la quale può provocare in chi la subisce una grave distorsione della percezione di sé e della realtà.
In tal senso, a seguito dei frequenti attacchi psicologici ricevuti, la persona vittima di manipolazione può iniziare a provare sempre maggiore disorientamento, insicurezza e confusione, a dubitare della propria percezione degli eventi, arrivando infine a vedere le cose dal punto di vista del manipolatore, lasciandosi spegnere da una relazione distruttiva.
In molti casi le persone vittime di manipolazione arrivano a soffrire di grave ansia e depressione.

Nel contesto di tali relazioni disfunzionali, le critiche ingiuste esplicite ed implicite (es. giudizi di valore su se stessa, regole e doveri interiorizzati) che la persona ha ricevuto, e le spiegazioni auto-colpevolizzanti che ne ha costruito, possono condurre allo sviluppo ed al consolidamento di determinate convinzioni negative (schemi cognitivi) sottese alla valutazione di sé (autostima), le quali si imprimono, a volte in modo inconsapevole, nella mente della persona, influenzando la percezione di se stessa e della realtà esterna.

Parallelamente a ciò, i modelli negativi di relazione interiorizzati nell’interazione con “altri significativi” della sua vita passata (ad esempio, genitori, partner, amici, etc.) possono influenzare le relazioni successive, condizionando le scelte, le aspettative sul comportamento degli altri, le interpretazioni e le conseguenti reazioni emotive e comportamentali della persona.
Relativamente a quest’ultimo aspetto si rileva come, sulla base di determinati schemi relazionali derivanti da esperienze legate al passato, nelle situazioni attuali la persona può manifestare comportamenti e strategie di difesa che si rivelano marcatamente disfunzionali e che purtroppo conducono a confermare e rafforzare ulteriormente le antiche convinzioni relative a se stessa ed agli altri.

In tal senso, si rileva come nell’affrontare le relazioni interpersonali nel presente la persona può reagire con comportamenti eccessivamente aggressivi oppure passivi, che non consentono di attuare una comunicazione chiara ed affrontare efficacemente le difficoltà.

Differentemente da ciò, l’assertività consiste nella capacità di affermare e difendere le proprie opinioni, diritti, bisogni, desideri ed emozioni, evitando sia di lasciarsi prevaricare sia di attaccare gli altri.
Questa abilità costituisce uno strumento di fondamentale importanza per comunicare in modo chiaro, affrontare e gestire con maggiore efficacia i conflitti interpersonali e migliorare (o, in alcuni casi, riuscire ad interrompere) il rapporto con gli altri.
A fronte di quanto evidenziato, durante il percorso psicoterapeutico per la persona è necessario perseguire vari obiettivi, tra i quali:

  • riconoscere le critiche manipolative e le differenze che intercorrono tra una “critica manipolativa” e una “critica costruttiva
  • acquisire consapevolezza del modo in cui si reagisce alle situazioni interpersonali conflittuali nel contesto familiare, sociale e lavorativo, distinguendo i comportamenti passivo, aggressivo e, viceversa, assertivo
  • costruire strategie di difesa dalle critiche manipolative nei conflitti interpersonali
  • individuare i propri blocchi emotivi che rendono difficile reagire in maniera diversa

AUTORE: Dott.ssa M. Gaudio – Psicologa Psicoterapeuta
sedi: Mirano (Venezia) – Padova

Si consiglia la lettura dei seguenti articoli sul tema Difficoltà relazionali:

“La manipolazione psicologica: la trappola del bisogno di approvazione”

“Relazioni conflittuali nella famiglia e nella coppia: la percezione dell’altro e gli schemi sulle relazioni”

“Problematiche legate all’autostima”

“Gli schemi cognitivi disfunzionali”

Dott.ssa M. Gaudio

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Assertività, autostima, critiche manipolative

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Le persone pensano ed agiscono sulla base dei significati che gli eventi hanno per loro, pur non avendo sempre consapevolezza di ciò che fa emergere questi significati

A. Salvini, 1998

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